Introduzione al corso.
Obiettivi del corso, modalità, testi, e altre informazioni
utili. Obiettivi generali della scienza.
Il metodo scientifico
Leggi, principi, teorie.
Il ruolo dell'osservazione quantitativa.
L'errore sperimentale. L'estensione e la generalizzazione delle
teorie. I numeri, la logica e il linguaggio matematico. Il
perché e il come di un fenomeno. Le congetture e la
sensata esperienza: l'esempio di Galileo.
L'esempio di Keplero e le misure dell'orbita di Marte.
[ di questa parte è disponibile una sintesi in formato pdf ]
Il tempo.
Idea intuitiva di tempo. Fenomeni regolari e periodici.
Orologi. Il tempo è la grandezza fisica che si
misura tramite orologi. Campioni di tempo e unità di
misura: il secondo. L'omogeneità del tempo. Il problema
della sincronizzazione.
Lo spazio.
Idea intuitiva di spazio. La misura delle distanze tramite
aste graduate. Campioni e unità di misura: il metro.
L'omogeneità e l'isotropia dello spazio. Le coordinate
spaziali e la terna di assi orientati. I sistemi di riferimento.
Il punto materiale e la sua posizione nello spazio: vettori.
Alcune considerazioni su spazio e tempo
La definizione operativa delle grandezze fisiche. Spazio e
tempo come grandezze continue, tradotte in numeri reali per
mezzo delle operazioni di misura. La scelta della geometria
euclidea per rappresentare lo spazio fisico.
Vettori
Rette orientate, versori, vettori.
Modulo di un vettore. Prodotto di un vettore
per uno scalare. Opposto di un vettore. Somma di vettori con la
regola del parallelogrammo. Differenza di vettori. Decomposizione
di un vettore secondo le componenti in direzioni assegnate.
Coordinate ortogonali cartesiane. Vettori come n-ple di numeri.
Ripasso di trigonometria
(1 ora facoltativa) Misura di angoli. Cerchio goniometrico.
Definizioni di seno, coseno, tangente, cotangente.
Ancora sui vettori
Somma e differenza di vettori per componenti. Prodotto scalare
di due vettori. Vettori ortogonali. Modulo quadro di un vettore.
Posizione, spostamento, traiettoria
Moto di un punto materiale (particella) nello spazio. Misure
di posizione in un sistema di riferimento assegnato. Spostamento,
leggi orarie e traiettoria.
Velocità
Idea intuitiva di velocità. Definizione di velocità
media come rapporto tra spostamento e intervallo di tempo.
Definizione di velocità istantanea come derivata prima
della posizione rispetto al tempo. Calcolo dello spostamento
come integrale della velocità nel tempo. Unità di
misura della velocità.
Accelerazione
Idea intuitiva di accelerazione. Definizione di accelerazione
media come rapporto tra incremento di velocità e
intervallo di tempo. Definizione di accelerazione istantanea
come derivata prima della velocità e derivata seconda
della posizione rispetto al tempo. Unità di misura
dell'accelerazione. Parentesi sul significato di "tempo al
quadrato".
Cinematica: moto uniforme e moto uniformemente accelerato in 1D
Moto in una dimensione. Caso particolare del moto con
accelerazione costante. Relazioni tra tempo, spazio,
velocità e accelerazione. Grafici velocità-tempo
e interpretazione grafica degli integrali.
Caso particolare del moto con accelerazione nulla (velocità
costante), detto moto uniforme.
Moto uniformemente accelerato in 3D
Moto in tre dimensioni. Nel caso di accelerazione costante la
traiettoria è confinata al piano individuato
dalla velocità iniziale e dall'accelerazione. Il
moto può essere visto come composizione di
moti indipendenti lungo direzioni assegnate. Questo
è vero in generale e corrisponde ad una assunzione
di partenza (un principio) nella descrizione fisica
del movimento.
Moto di un corpo soggetto alla gravità
Come esempio di moto ad accelerazione costante abbiamo
esaminato il caso di un corpo soggetto alla gravità,
calcolando la traiettoria, il tempo di volo e la gittata.
Esercizio
Moto in 1D: due corpi lanciati verticalmente e
soggetti all'accelerazione di gravità. Stesso
lancio ma in tempi diversi. Calcolo della quota d'incontro.
Grafici della velocità e della quota nel tempo. (Esercizio
3.2 di Dalba-Fornasini)
Esercizio
Un convoglio di metropolitana viaggia tra due
stazioni A e B, distanti 4 Km, potendo accelerare o frenare
con accelerazione fissata di 1 m/sec2, positiva
o negativa. Calcolo del tempo minimo di percorrenza. Stesso
calcolo ma imponendo una velocità massima di 60 Km/h.
(Esercizio 3.1 di Dalba Fornasini)
Si consiglia di vedere l'esercizio 3.3 del Dalba-Fornasini, già svolto nel testo, e di risolvere qualche esercizio a fine capitolo.
Ripasso di trigonometria
(1 ora facoltativa) Formule utili con funzioni
goniometriche. Trangoli rettangoli e triangoli
qualsiasi: principali relazioni trigonometriche.
Moto curvilineo in 3D
Abbiamo riscritto le relazioni vettoriali che legano la
posizione, la velocità e l'accelerazione. Nel descrivere
il moto si possono decomporre i vettori secondo direzioni
opportune. Nel seguire un punto materiale lungo una traiettoria
conviene spesso utilizzare la "rappresentazione intrinseca", che
corrisponde a scegliere due versori, uno diretto come la tangente
alla traiettoria, punto per punto, e l'altro ortogonale al
primo. Abbiamo visto come si scrivono la velocità e
l'accelerazione con questi versori, definendo l'accelerazione
tangenziale e l'accelerazione centripeta.
Moto circolare uniforme
Come caso particolare abbiamo visto il moto su una traiettoria
circolare di raggio R, con velocità tangenziale costante.
Abbiamo definito la velocità angolare, il periodo e
la frequenza.
Esercizio
Assegnata la distanza media terra-luna, abbiamo stimato la
velocità (tangenziale) di rotazione della luna attorno
alla terra, la velocità angolare e l'accelerazione
centripeta.
Esercizio
Abbiamo considerato la rotazione della terra sul
suo asse, con periodo di 1 giorno. Abbiamo calcolato
la velocità tangenziale e l'accelerazione centripeta
di un punto generico sulla superficie, in funzione della
latitudine e nel caso particolare della nostra latitudine.
Abbiamo commentato il fatto che nella vita quotidiana
non abbiamo la percezione né della velocità
nella dell'accelerazione associate alla rotazione del
pianeta.
Accelerazione angolare
Abbiamo definito l'accelerazione angolare e abbiamo
visto quali sono le relazioni tra angolo, velocità
angolare e accelerazione angolare, analoghe a quelle
per la posizione, la velocità e l'accelerazione
nel moto unidimensionale.
Esercizio
Un volano accelera da una certa velocità
angolare ad un'altra in un dato intervallo di tempo con
accelerazione costante. Abbiamo calcolato l'accelerazione e
l'angolo totale descritto nella rotazione.
Moto circolare uniforme in coordinate cartesiane
Abbiamo scritto le leggi orarie, la velocità
e l'accelerazione del moto circolare uniforme in coordinate
cartesiane. Abbiamo accennato alle coordinate polari.
Introduzione alla dinamica newtoniana
La dinamica come studio del movimento dal punto di
vista delle cause (fisiche). Il contesto storico in
cui è nata la dinamica classica. Gli ingredienti
essenziali, nella formulazione newtoniana: inerzia,
quantità di moto, massa (inerziale e gravitazionale),
forza, equazione del moto, azione-reazione, principio di
relatività. L'insieme di questi ingredienti
costituisce la base della teoria. Questi ingredienti li
introdurremmo un po' alla volta, ma il loro significato
diventa compiuto e soddisfacente solo se presi nel loro
insieme.
Inerzia
L'idea intuitiva d'inerzia. Gli enunciati di Galileo e di Newton.
Moto libero e equivalenza di quiete e moto uniforme. Relatività
del moto.
Massa e quantità di moto
Un corpo modifica il suo stato di moto (rispetto al moto libero)
per effetto dell'azione esercitata dagli altri corpi. La risposta
del corpo all'azione degli altri è quantificabile tramite
la massa del corpo. Procedure operative per misurare la massa
(inerziale) tramite misure di variazione di velocità. La
quantità di moto è il prodotto della massa per la
velocità di un corpo.
Forza e seconda legge di Newton
Variazione di quantità di moto in intervalli di
tempo piccoli. Concetto di forza come rappresentazione quantitativa
(vettoriale) dell'azione degli altri corpi su un corpo dato. La
seconda legge di Newton.
Alcuni commenti sulla II legge di Newton
La II legge non è una definizione di forza. I vari tipi
di forza andranno introdotti indipendentemente, a seconda dei
fenomeni studiati. Il linguaggio matematico naturale per la
dinamica è quello del calcolo infinitesimale e delle
equazioni differenziali. Nel caso di corpi di massa costante
la II legge diventa la famosa F=ma.
Appunti su questa lezione si trovano qui, in formato pdf.
Derivate di funzioni di una variabile
(1 ora facoltativa) Funzioni reali di variabile reale. Definizione
di derivata e alcune proprietà delle derivate. Esempi.
Ancora un commento sulla II legge di Newton
Nel caso in cui la forza che agisce su un corpo sia nulla, la
II legge dice che il moto del corpo è uniforme, consistentemente
con la I legge (principio d'inerzia). Abbiamo ragionato sul fatto che
comunque le due leggi contengono informazioni diverse sulla
natura del moto dei corpi. La I legge è indispensabile
per definire i sistemi di riferimento entro i quali la
II legge è valida.
Il principio di azione e reazione e la conservazione della
quantità di moto
Ogni volta che un corpo A esercita una forza su un corpo B, il
corpo B esercita su A una forza uguale e opposta. Per due
corpi che interagiscono solo tra loro, la precedente affermazione
implica la conservazione della quantità di moto totale,
somma vettoriale delle quantità di moto dei due corpi.
Abbiamo legato questo fatto all'assunzione che lo spazio
sia omogeneo.
Appunti su questa lezione e la precedente si trovano qui, in formato pdf.
Forze costanti e forza peso
Se inseriamo nella II legge di Newton una forza costante
otteniamo un moto uniformemente accelerato. Un esempio di
moto uniformemente accelerato osservabile in natura è il
moto di caduta dei corpi in prossimità della superficie
terrestre. La causa di tale moto è l'attrazione che
la terra esercita su tutti i corpi. Tale attrazione la chiamiamo
forza peso. Osserviamo sperimentalmente che l'accelerazione
di gravità è la stessa per tutti corpi,
indipendente dalla loro massa. Questo implica, sulla base
della II legge di Newton, che la forza peso è
proporzionale alla massa dei corpi su cui agisce.
Forza elastica e moto armonico
Alcuni materiali hanno la capacità di deformarsi in
modo tale che per deformarli richiedono una forza esterna
proporzionale alla deformazione. Abbiamo considerato una
massa attaccata ad una molla e abbiamo definito la forza
elastica (F=-kx). La II legge di Newton applicata al moto
della massa soggetta alla forza della molla si trasforma in
un'equazione differenziale la cui soluzione è armonica
(funzioni seno e coseno), con pulsazione data dalla radice
quadrata del rapporto tra costante elastica e massa.
Moto armonico
Il moto armonico causato da una forza proporzionale allo
spostamento da un punto assegnato può essere anche
visto come la proiezione su un asse di un moto circolare
uniforme. Abbiamo visto qual è il significato delle
due costanti d'integrazione e come vengono determinate
dalla conoscenza delle condizioni iniziali del movimento.
Abbiamo tracciato i grafici della posizione e della
velocità nel tempo.
Sovrapposizione di forze: peso e forza elastica
Abbiamo considerato una massa attaccata ad una molla in
direzione verticale. Sulla massa agiscono contemporaneamente
la forza peso e la forza elastica. Le forze si sommano
vettorialmente (principo di sovrapposizione). La forza
risultante entra nella II legge di Newton e determina
il moto. In questo caso il moto è ancora armonico
ma rispetto ad una nuova posizione di equilibrio. La
nuova posizione di equilibrio si trova imponendo che
il peso e la forza elastica siano uguali in modulo e
di verso opposto. La misura dell'allungamento della molla
all'equilibrio può essere usata come misura della
massa del corpo appeso.
Piano inclinato
Reazioni vincolari. Massa appoggiata ad un piano inclinato
liscio. Abbiamo calcolo l'accelerazione in funzione dell'angolo
di inclinazione.
Ancora sul piano inclinato
Alcuni commenti sul piano inclinato. La scelta arbitraria
degli assi coordinati (stessi risultati con scelte diverse).
Quale forza si deve aggiungere per tenere in equilibrio la
massa? Problema di equilibrio statico: si deve annullare la
risultante delle forze. Problema equivalente: equilibrio di
due masse collegate da un filo inestensibile, una
sul piano inclinato e l'altra appesa in posizione verticale.
La catena di Stevino. Differenza tra leggi statiche (no tempo)
e leggi dinamiche (tempo).
Macchina di Atwood
Due masse appese ai due lati di una carrucola di massa trascurabile,
tramite un filo inestensibile e di massa trascurabile. Calcolo
dell'accelerazione delle due masse e della tensione del filo.
Pendolo
Massa appesa ad un filo inestensibile. Oscillazioni
rispetto alla posizione di equilibrio, verticale.
Usando soltanto argomenti di analisi dimensionale abbiamo
dimostrato che il periodo di oscillazione
deve essere proporzionale alla radice quadra del rapporto tra
la lunghezza del filo e l'accelerazione di gravità.
Derivate
(1 ora facoltativa) Derivata del quoziente di due
funzioni. Derivata della funzione logaritmo. Altri
esempi di derivate semplici. Esempi di funzioni non
derivabili.
Pendolo
Equazione del moto del pendolo semplice. Approssimazione
di piccoli angoli e calcolo del periodo di oscillazione.
Verifica sperimentale in aula (si consiglia di vedere la pagina di
HyperPhysics dedicata al pendolo semplice).
Moto di un corpo immerso in un fluido: attrito viscoso
Definizione di attrito viscoso, proporzionale alla velocità.
Coefficiente di resistenza viscosa e coefficiente di viscosità.
Equazione del moto per un corpo che cade in un fluido. Velocità
limite.
Ancora sull'attrito viscoso
Soluzione analitica dell'equazione del moto per un corpo che
cade in un fluido. Andamenti asintotici della velocità.
Moto di un paracadutista, prima e dopo l'apertura del
paracadute. La riduzione della gittata per un proiettile in
aria e altri commenti sugli effetti della viscosità.
Esercizio
Cinematica: calcolo della profondità di un pozzo
usando la misura del ritardo di tempo tra l'istante in cui
si lascia cadere una pietra e l'istante in cui si sente
il tonfo.
Integrali
(1 ora facoltativa) Integrali indefiniti. Metodi di integrazione:
per sostituzione di variabile e per decomposizione
in somma. Esempi.
Attrito radente
Corpo che scivola su una superficie ruvida. Definizione di forza di
attrito radente. Coefficiente di attrito radente (dinamico).
Moto di un corpo su un piano inclinato scabro. Accelerazione in
funzione dell'angolo. Coefficiente di attrito statico.
Esercizio
Corpo su un piano orizzontale scabro, con velocità
iniziale assegnata. Abbiamo calcolato il coefficiente di
attrito dinamico in funzione dello spazio di frenata.
Esercizio
Pendolo conico. Relazione tra velocità angolare e
angolo rispetto alla verticale.
Gravitazione
Legge di attrazione gravitazionale. Abbiamo visto come Newton ha
derivato l'espressione della forza di attrazione tra due masse
qualsiasi a partire dalle conoscenze precedenti sui moti
planetari e sulla caduta dei gravi e utilizzando i principi
della dinamica. Abbiamo visto come si può predire
l'accelerazione di gravità g noto il raggio
della terra, la distanza terra-luna e il periodo di rotazione
della luna attorno alla terra. La gravitazione è una delle
interazioni fondamentali in natura.
Relatività galileiana
L'inerzia e la relatività del moto. I sistemi di
riferimento inerziali. L'idea newtoniana di tempo assoluto e
spazio assoluto.
La posizione di un punto materiale misurata in due sistemi di
riferimento diversi, inerziali. Le leggi di trasformazione
di Galileo per le coordinate spaziali e il tempo. L'invarianza
delle distanze. La composizione delle velocità.
L'invarianza dell'accelerazione. L'invarianza delle leggi
della dinamica. Il principio di relatività in
questa forma: sulla base di esperimenti di meccanica condotti
esclusivamente all'interno di un sistema di riferimento
inerziale è del tutto impossibile distinguere se quel
sistema è in quiete o in moto rettilineo uniforme.
Abbiamo visto alcuni esempi.
Esercizio
Un treno si muove a velocità costante su un binario
rettilineo. Ad un certo istante un cannoncino, posto sul
treno, spara un proiettile verticalmente. Abbiamo calcolato
la traiettoria del proiettile nel sistema di riferimento
solidale con il treno e nel sistema di riferimento solidale
con la terra, trascurando effetti di attrito e di rotazione.
Esercizio
Una barca attraversa un fiume a velocità costante,
collegando due punti posti l'uno di fronte all'altro
perpendicolarmente alla riva. Nota la velocità
dell'acqua rispetto alla riva e il modulo della velocità
della barca rispetto all'acqua, abbiamo calcolato il
tempo impiegato per la traversata.
Integrali indefiniti e definiti
(un'ora facoltativa) Esempi di integrali per sostituzione di
variabile. Integrazione per parti. Esempi. Integrale definito,
definizione e calcolo. Calcolo approssimato: serie di Taylor.
Esercizi
(due ore con Pietro Faccioli) Esercizi di dinamica.
Esercizio
Un disco ruota in un piano a velocità angolare costante
e, contemporaneamente, trasla con velocità costante.
Abbiamo scritto le equazioni orarie per il moto di un punto P
generico sul disco, a distanza R dal centro (equazioni
parametriche del cicloide). Abbiamo calcolato la velocità
e l'accelerazione del punto P. Abbiamo tracciato la
traiettoria (cicloide) nel caso particolare in cui la velocità
di traslazione del centro del disco sia uguale alla velocità
di rotazione di P rispetto al centro stesso (condizione di
puro rotolamento). Abbiamo discusso qualitativamente la forma
del cicloide nel caso generale.
Sistemi di riferimento accelerati e forze fittizie
La seconda legge di Newton è valida in sistemi di riferimento
inerziali. Per poterla usare anche in sistemi di riferimento
accelerati occorre conoscere l'accelerazione di trascinamento
del sistema rispetto ad un sistema inerziale; l'effetto dell'accelerazione
di trascinamento può essere tradotto in una forza fittizia
da inserire nell'equazione del moto in aggiunta alle forze reali.
Abbiamo trattato il caso di sistemi in moto rettilineo accelerato.
Sistemi di riferimento accelerati e principio di equivalenza
Abbiamo discusso l'esempio di esperimenti condotti in un
ascensore (calcolo della tensione del filo di un pendolo in
funzione dell'accelerazione dell'ascensore) incluso il caso limite
della caduta libera ("assenza di gravità"). Abbiamo parlato
del principio di equivalenza: una accelerazione costante del sistema di
riferimento in una certa direzione è equivalente ad un campo di
gravità uniforme in direzione opposta. Tale principio
è strettamente connesso all'eguaglianza della massa inerziale
e gravitazionale.
Esercizio
Un vagone di un treno accelera su un binario rettilineo. Ad un
certo istante una vite si stacca dal soffitto di un vagone.
Abbiamo calcolato la traiettoria sia nel sistema di riferimento
inerziale solidale con i binari, sia nel sistema di riferimento
non inerziale, accelerato, solidale con il treno.
Correzione esercizi
(un'ora facoltativa) Domande e risposte su esercizi svolti
dagli studenti.
Esercizi
(due ore con Pietro Faccioli) Esercizi di dinamica.
Prodotto vettoriale
Definizione di prodotto scalare e di prodotto vettoriale di due
vettori. Prodotto vettoriale dei versori cartesiani. Prodotto
vettoriale espresso in termini delle componenti dei vettori.
Prodotto vettoriale e rotazioni: il vettore velocità
angolare.
Sistemi di riferimento in rotazione
Un sistema di riferimento S' ruota rispetto ad un sistema
inerziale S con velocità angolare costante. La velocità
di una particella che si muove nello spazio è diversa
se misurata in S o in S'. La differenza viene dalla dipendenza
temporale dei versori di S' visti da S e può essere
espressa come prodotto vettoriale della velocità angolare
omega per il vettore posizione r'.
Forza di Coriolis e forza centrifuga
L'accelerazione di una particella misurata in un sistema inerziale
differisce da quella misurata in un sistema in rotazione per due
termini, l'accelerazione di Coriolis e l'accelerazione centriguga.
Nota la velocità di rotazione del sistema non inerziale
rispetto a quello inerziale si può riscrivere la
seconda legge di Newton (valida in quello inerziale) anche in
termini delle quantità misurate nel sistema in rotazione.
Il prezzo che si paga è quello di dover aggiungere alle forze
vere, dovute all'interazione della particella con gli altri corpi,
anche le due forze fittizie, quella di Coriolis e quella centrifuga.
Esempi di forza centrifuga
Abbiamo cosiderato alcuni semplici esperimenti eseguiti su una
piattaforma rotante. Una massa viene fissata all'asse di rotazione
tramite una molla. La lunghezza della molla dipende dalla
velocità angolare di rotazione della piattaforma. Nel
sistema inerziale la relazione si ricava imponendo che la massa
esegua un moto circolare uniforme e che la molla eserciti una
forza tale da produrre l'accelerazione centripeta necessaria.
Nel sistema in rotazione, invece, la massa è ferma e
l'equilibrio viene dal fatto che la molla produce una
forza uguale e contraria alla forza centrifuga. Abbiamo poi
visto il caso analogo di un pendolo (o una giostra), in cui
il filo a cui è appesa la massa forma un certo angolo
rispetto alla verticale, angolo che dipende dalla velocità
angolare di rotazione della piattaforma (o della giostra).
Esercizi di autovalutazione
(tre ore con Armani e Piazza) Simulazione di prova scritta
e correzione.
Effetti della rotazione terreste
Una corpo fermo rispetto alla superficie terreste,
se visto nel sistema solidale con la terra che ruota, è
soggetto alla forza peso che punta verso il centro della
terra e alla forza centrifuga che è perpendicolare
all'asse di rotazione. La reazione vincolare necessaria a tenerlo
fermo, dunque, dovrà essere uguale e opposta alla somma
vettoriale delle prime due forze e, quindi, sara' diretta
lungo una nuova "verticale" che non punta verso il centro della
terra. La deviazione della "verticale" rispetto al raggio
terrestre è nulla all'equatore e ai poli ed è
massima a 45 gradi di latitudine.
Abbiamo discusso le conseguenze di questo fatto. Abbiamo
visto che la terra ha la forma di un ellissoide di rotazione.
Abbiamo anche visto che l'accelerazione di gravità
misurata (con bilancie, pendoli, caduta libera, ecc.) cambia
con la latitudine, essendo minima all'equatore e massima ai poli.
La stazione spaziale di "2001 Odissea nello spazio"
In una stazione spaziale fatta a "ruota di bicicletta" in
rotazione un astronauta risente di una forza centrifuga che
può simulare la gravità. Abbiamo visto però
che oggetti in movimento nella stazione spaziale risentono
anche della forza di Coriolis. Tale forza produce effetti
sgradevoli, dal punto di vista della gravità simulata:
il "peso" (forza esercitata contro la parete che fa da
pavimento) dipende dalla direzione del moto; un corpo che
"cade" sente una forza laterale che gli fa percorrere una
traiettoria curvilinea, e così via. Abbiamo visto come
questi fenomeni si spiegano facilmente considerando il moto
di una massa che si muove su una piattaforma rotante.
Ad esempio, un moto uniforme nel sistema inerziale, si
traduce in un moto a spirale nel sistema in rotazione. Il
moto a spirale, nel sistema in rotazione, si ottiene come
effetto combinato della forza centrifuga, radiale, e
della forza di Coriolis, perpendicolare alla velocità
della massa.
Esercizio
Calcolo della traiettoria di un uomo che cammina su una
piattaforma ruotante. Spirale di Archimede.
Pendolo di Foucault e cicloni
Abbiamo considerato il caso di un pendolo al polo nord.
Il piano di oscillazione è fisso rispetto al sistema
inerziale delle stelle fisse ed è visto ruotare
dal sistema solidale con la terra che ruota. Una rotazione
simile si osserva a tutte le latitudini, tranne all'equatore,
con periodo di rotazione che dipende dalla latitudine stessa.
Misure di questo tipo sono state fatte a Parigi da Foucault
a metà dell'800 e sono servite a dimostrare la rotazione
della terra rispetto alle stelle fisse, con misure locali
e non astronomiche. Un altro effetto visibile delle forze
fittizie sulla terra è il moto delle masse atmosferiche
su grande scala. Abbiamo visto che la forza di Coriolis induce
rotazioni in senso anti-orario (cicloniche) nel caso di masse
d'aria che convergono verso zone di bassa pressione nell'emisfero
boreale e in senso orario per masse d'aria che divergono
da zone di alta pressione (anti-cicloni). La rotazione è
di verso opposto nell'emisfero australe.
Esercizi
(due ore con Pietro Faccioli) Esercizi di dinamica.
Lavoro di una forza
Abbiamo definito il lavoro come integrale del prodotto
scalare della forza che agisce su un corpo per lo spostamento
infinitesimo effettuato dal corpo stesso lungo una data
traiettoria. Abbiamo visto il caso particolare del moto
unidimensionale e quello di una forza costante. Il lavoro
può essere positivo o negativo. Il lavoro è
nullo se la forza è perpendicolare alla traiettoria.
Il lavoro ha le dimensioni di massa per lunghezza al quadrato
diviso per il tempo al quadrato. L'unità di lavoro è
chiamata joule (J). Si definisce la potenza come il lavoro
per unità di tempo. La potenza si misura in watt,
pari a J/sec.
Energia cinetica e teorema delle forze vive
Il calcolo del lavoro svolto dalla risultante delle
forze che agiscono su un corpo che si muove lungo una
traiettoria può essere eseguito utilizzando la
seconda legge di Newton. In questo modo si mostra che
il lavoro fatto dal punto A al punto B è uguale
alla differenza dei valori assunti dalla quantità
(1/2)mv2 in B e A. La quantità
(1/2)mv2 si chiama energia cinetica e il
risultato ottenuto si è: noto come "teorema delle
forze vive". Abbiamo visto qualche applicazione
semplice.
Campi di forze
Abbiamo detto cos'è un campo di forze e abbiamo
visto alcuni esempi (forza elastica, gravità,
gravitazione universale). I campi possono essere
rappresentati graficamente da linee di forza.
Forze conservative
Un campo di forze è conservativo se le forze dipendono
solo dalla posizione e se il lavoro fatto lungo un percorso tra
due punti A e B non dipende dal percorso, ma solo dai punti
A e B. In tal caso abbiamo visto che si può definire
un'energia potenziale in modo che il lavoro fatto dalla
forza conservativa tra A e B è uguale all'energia
potenziale in A meno quella in B.
Energia meccanica
Sommando l'energia
potenziale di una particella alla sua energia cinetica e
usando il teorema delle forze vive si ottiene una
quantità che si conserva: l'energia meccanica.
In presenza di forze non conservative l'energia meccanica
invece non si conserva.
Energia potenziale elastica
Abbiamo considerato il caso della forza elastica, proporzionale
alla distanza da un punto. Un semplice calcolo mostra che
l'energia potenziale associata a tale forza è proporzionale
alla distanza al quadrato. Il moto di una particella in un
potenziale quadratico è un moto armonico attorno alla
posizione di equilibrio. Negli estremi dell'oscillazione l'energia
potenziale è massima e l'energia cinetica è
nulla, mentre nel passaggio dalla posizione di equilibrio
l'energia potenziale è nulla e l'energia cinetica
è massima. Abbiamo visto che la soluzione del problema
del moto (la legge oraria) può essere ottenuta
ricorrendo alla conservazione dell'energia meccanica anziché
alla seconda legge di Newton. Abbiamo anche visto che la forza
in funzione della posizione è uguale a meno
la derivata dell'energia potenziale rispetto alla posizione.
Energia potenziale associata alla forza peso
Abbiamo considerato il caso della forza peso in prossimità
della superficie terrestre. La forza è costante ed è
anche conservativa. Si può definire un'energia potenziale
proporzionale alla quota misurata rispetto ad una quota di
riferimento. La forza peso è uguale a meno la derivata
dell'energia potenziale rispetto alla quota. Abbiamo usato la
conservazione dell'energia meccanica per calcolare la
velocità di un corpo che cade da una certa altezza;
abbiamo visto che, in assenza di attriti, tale velocità
non dipende dal percorso di caduta (es.: dall'inclinazione
del piano su cui scivola).
Esercizi
(un'ora facoltativa con Armani) Esercizi di dinamica.
Ancora sull'energia potenziale associata al peso
Equazione del moto derivata dalla conservazione
dell'energia meccanica. Energia potenziale vista come
il lavoro fatto da forze che agiscono "contro" le forze
del campo conservativo nel portare una massa un punto
A (inizialmente ferma) a un punto B (in cui si arresta).
Energia potenziale per un pendolo
Abbiamo scritto l'energia potenziale di un pendolo in funzione
dell'angolo rispetto alla verticale e abbiamo discusso cosa
succede se l'energia meccanica totale E è maggiore o
minore dell'energia potenziale massima. Abbiamo visto che
per piccole oscillazioni attorno al minimo di energia potenziale,
l'energia meccanica ha la stessa forma quadratica dell'energia
di un oscillatore soggetto alla forza elastica. Dall'analogia
si ricava anche l'espressione del periodo di oscillazione. Abbiamo
parlato di oscillatori anarmonici e di approssimazione armonica
per un'energia potenziale qualsiasi sviluppata attorno ad un
minimo.
Forze centrali
Un campo di forze è centrale se la direzione delle forze
è radiale rispetto ad un punto assegnato (sorgente del
campo) e se il modulo della forza dipende solo dalla distanza
da quel punto. Abbiamo dimostrato che se una forza è
centrale allora è anche conservativa. Abbiamo visto
l'esempio delle forze elastiche in 3D e della gravitazione.
Energia potenziale gravitazionale
Abbiamo considerato l'interazione gravitazionale tra una massa
M (sorgente) e una massa m. Dato che la forza gravitazionale
esercitata da M su m è centrale, essa è anche
conservativa. Abbiamo discusso la scelta del punto di riferimento
per il calcolo dell'energia potenziale, che conviene porre
a distanza infinita dalla sorgente. In tal caso l'energia
potenziale gravitazionale risulta essere -GmM/r. Al solito, la
forza risulta anche essere pari a meno la derivata dell'energia
potenziale rispetto a r.
Linee di forza e superfici equipotenziali
Abbiamo visto come si può rappresentare un campo di
forze in tre dimensioni, tramite le linee di forza e le superfici
equipotenziali.
Momento angolare e momento delle forze
Abbiamo definito il momento angolare di una particella e il
momento delle forze che agiscono su una particella. Usando la
II legge di Newton abbiamo dimostrato che la derivata temporale
del momento angolare di una particella è uguale al
momento delle forze agenti sulla stessa particella. Nel caso di
forze centrali il momento delle forze è nullo e quindi
il momento angolare si conserva.
Il problema di Keplero
Abbiamo impostato il problema del moto di una particella di
massa m soggetta al campo gravitazionale di una massa M fissa.
Il problema sarebbe risolvibile a partire dall'equazione del moto
(II legge di Newton). Cerchiamo invece la soluzione a partire
dalle leggi di conservazione dell'energia meccanica e del
momento angolare. Abbiamo visto dapprima che la conservazione
del momento angolare ha come diretta implicazione la II legge di
Keplero (nelle loro orbite ellittiche i pianeti spazzano aree
uguali in tempi uguali). Un'altra implicazione è che
il moto della particella si mantiene su un piano passante per
la massa M e individuato dai vettori posizione e velocità
iniziali. Abbiamo poi scritto l'energia meccanica separando la
parte cinetica in due contributi, l'uno corrispondente
all'energia cinetica del moto radiale e l'altro a quella del
moto angolare. Grazie alla conservazione del momento angolare,
la parte angolare dell'energia cinetica può essere
riscritta come L2/(2mr2). In questo
modo l'energia meccanica può essere vista come la somma
di un'energia cinetica radiale più un'energia potenziale
efficace, somma di L2/(2mr2) e dell'energia
potenziale gravitazione -GmM/r.
A partire dalle leggi di
conservazione abbiamo poi ricavato l'espressione generale per
le traiettorie possibili. Tale espressione coincide con
l'equazione parametrica delle sezioni coniche: cerchio,
ellisse, parabola, iperbole. La traiettoria della massa m
è una di queste curve, scelta a seconda delle condizioni
iniziali, cioè la posizione e la velocità della
particella o, equivalentemente, l'energia e il momento angolare.
Abbiamo poi discusso qualitativamente i vari tipi di orbita
a partire dall'espressione dell'energia meccanica. A
seconda dell'energia e del momento angolare si ottengono
traiettorie legate (distanza compresa tra un valore minimo e
un valore massimo) o libere (distanza che può diventare
infinita). A parità di momento angolare l'energia meccanica minima
ammessa è quella che compete ad un moto circolare uniforme.
Abbiamo visto che l'energia cinetica associata al moto angolare
può essere anche intesa come energia potenziale centrifuga,
associata alla forza centrifuga che si dovrebbe aggiungere se si
studiasse il moto nel sistema di riferimento che ruota assieme
alla massa m attorno a M.
Esercizi
(due ore con Faccioli) Esercizi di dinamica.
Esercizi
(un'ora facoltativa con Armani, al mattino) Esercizi di dinamica.
Esercizi
(due ore con Faccioli, al mattino) Esercizi di dinamica.
Ancora sulla gravitazione
Un proiettile viene lanciato in orbita dalla superficie di
un pianeta con una certa velocità iniziale. Abbiamo
calcolato il valore minimo della velocità necessario
per lanciare il proiettile in un'orbita libera. Usando la
conservazione dell'energia abbiamo visto che tale "velocità
di fuga" è indipendente dalla massa del proiettile e
dipende solo dalla massa e dal raggio del pianeta. Abbiamo
discusso il ruolo della velocità di fuga nel lancio
dei satelliti artificiali, nella stabilità dell'atmosfera
gassosa attorno ai pianeti, e nell'esistenza di buchi neri.
Il problema a due corpi
Se due particelle interagiscono soltanto tra loro, la dinamica
del moto relativo è descritta da un'equazione del
moto per una singola particella avente massa ridotta. Abbiamo
definito la massa ridotta e discusso qualche esempio
(terra-luna, bilanciere, molla con due masse).
Centro di massa
Abbiamo definito la massa totale e la quantità di moto
totale di un sistema di due particelle. Abbiamo definito il centro
di massa del sistema, la sua velocità e la sua
accelerazione. Come esempio abbiamo calcolato la posizione del
centro di massa del sistema terra-luna. Usando la seconda e la
terza legge di Newton per
ciascuna particella e distinguendo le forze esterne ed interne
al sistema, abbiamo visto che la variazione di quantità
di moto totale (prodotto della massa totale per la velocità
del centro di massa) è uguale alla risultante delle sole
forze esterne. Una conseguenza molto importante è che
un sistema su cui non agiscano forze esterne (sistema isolato)
conserva la sua quantità di moto totale.
Esempi di sistemi a 2 corpi
Abbiamo discusso l'effetto di rinculo nel caso di
un proiettile esploso da una pistola o un cannone. Abbiamo
parlato di urti tra due particelle, fornendo una definizione
qualitativa di urto e di approssimazione d'urto (forze
esterne trascurabili durante la "collisione"). Abbiamo
accennato alla differenza tra urti eleastici e anelastici.
Infine, abbiamo trattato brevemente un esercizio con
due masse collegate da una molla, una delle quali è
soggetta ad una forza esterna costante (oscillatore
armonico forzato, con forzante costante).
Sistemi di N particelle
Abbiamo generalizzato le definizioni di centro di massa,
quantità di moto totale, ecc., al caso di N particelle.
Il centro di massa risulta muoversi come una particella
di massa pari alla massa totale del sistema e soggetta alla
risultante delle forze esterne. Un sistema isolato, quindi,
conserva la quantità di moto totale.
Nel caso di sistemi isolati conviene descrivere il moto delle
particelle utilizzando il sistema di riferimento inerziale
avente il centro di massa come origine. La quantità di
moto totale del sistema di particelle misurata nel sistema
di riferimento del CM è nulla.
Momento angolare di un sistema di particelle
Il momento angolare totale di un sistema di particelle è
la somma vettoriale di tutti i momenti angolari di ciascuna
particella, calcolati rispetto ad uno stesso punto
arbitrariamento scelto. Abbiamo mostrato che la derivata
temporale del momento angolare del sistema è uguale
alla somma dei momenti delle sole forze esterne che agiscono
sulle particelle del sistema, calcolati rispetto allo stesso
punto. Nel caso in cui il momento delle forze esterne sia nullo, il
momento angolare totale si conserva. Abbiamo visto l'esempio
della formazione del sistema solare per contrazione di una
nube di gas. Abbiamo mostrato che il momento angolare
calcolato rispetto ad un generico punto O è uguale
alla somma del momento angolare calcolato rispetto al centro
di massa (momento angolare intrinseco) e del momento angolare
orbitale associato al moto del centro di massa rispetto al
punto O.
Energia meccanica di un sistema di particelle
L'energia cinetica del sistema è la somma delle energie
cinetiche delle particelle che lo compongono. Usando la legge
di composizione delle velocità si dimostra che l'energia
cinetica è la somma dell'energia cinetica delle particelle
misurata nel sistema del centro di massa e dell'energia cinetica
di una particella di massa pari alla massa totale del sistema
e che si muove con la velocità del CM stesso. Questo
risultato è noto come teorema di König. La
variazione dell'energia cinetica totale del sistema è
uguale al lavoro totale compiuto dalle forze agenti sulle
particelle. Se le forze interne sono conservative, possiamo
definire un'energia potenziale del sistema, funzione delle
distanze relative tra le particelle, in modo che la
variazione dell'energia propria del sistema (energia cinetica +
energia potenziale) risulta uguale al lavoro delle sole forze
esterne Se il sistema è isolato, la velocità del
CM è costante e il lavoro delle forze esterne è
nullo. In tal caso l'energia totale del sistema, somma dell'energia
cinetica (interna) e dell'energia potenziale (interna) si
conserva.
Dinamica dei corpi rigidi
Un corpo rigido è un sistema di particelle in cui
le distanze relative sono costanti nel tempo. Un corpo
rigido può traslare e/o ruotare. I gradi di
libertà sono 3 per la traslazione e 3 per
la rotazione (due per individuare l'asse istantaneo di
rotazione più uno per l'angolo di rotazione
attorno all'asse stesso).
Momento d'inerzia di una lastra piana
Abbiamo calcolato l'energia cinetica
di una lastra rigida sottile che ruota attorno ad un asse
ortogonale ad essa. Abbiamo visto come si può
scomporre la velocità di ciascun punto della
lastra nella somma della velocità di traslazione di un
suo punto A, scelto arbitrariamente, più la velocità
di rotazione attorno ad A. Abbiamo mostrato che la velocità
angolare che entra in questa decomposizione non dipende dalla
scelta di A. Abbiamo visto che l'energia cinetica ha la forma
(1/2)I omega2, dove I è detto momento
d'inerzia. Abbiamo
visto qual'è la relazione tra il momento d'inerzia
calcolato rispetto ad un punto A generico e quello calcolato
rispetto al centro di massa della piastra.
Momento angolare di una lastra piana
Abbiamo calcolato il momento angolare
di una lastra piana che ruota attorno ad un asse
ortogonale ad essa. Il momento angolare è
direttamente proporzionale a omega e la costante di
proporzionalità è il momento d'inerzia.
Corpo rigido che ruota attorno ad un asse fisso
Abbiamo calcolato l'energia cinetica e il momento angolare
di un corpo rigido che ruota attorno ad un asse fisso.
Usando il teorema di König, abbiamo visto che
l'energia cinetica può essere espressa come la somma
di due termini: i) l'energia cinetica di rotazione, con la
stessa omega, attorno ad un asse passante per il centro di
massa e parallelo al primo; ii) l'energia cinetica di una
particella di massa M pari alla massa totale del corpo e che
ruota attorno all'asse passante per 0. In termini di momento
d'inerzia, questo implica che il momento d'inerzia può
essere scritto come la somma del momento d'inerzia riferito
all'asse passante per il CM più il prodotto di M per
il quadrato della distanza del CM dall'asse passante per O.
Questo risultato è noto come teorema di Steiner.
Poi abbiamo visto che il momento angolare ha una componente
lungo l'asse di rotazione, pari al prodotto di omega e del
momento d'inerzia rispetto a quell'asse, ma può avere anche
una componente perpendicolare all'asse di rotazione. Abbiamo
visto l'esempio di un bilanciere costituito da due masse uguali
agli estremi di un'asta rigida di massa trascurabile.
Abbiamo calcolato il momento angolare nel caso in cui il
bilanciere ruota attorno ad un asse perpendicolare all'asta
e passante per il centro di massa e nel caso in cui ruota
attorno ad un asse generico, non perpendicolare all'asta.
Assi principali d'inerzia
Ogni corpo ammette almeno tre assi indipendenti, detti
assi principali d'inerzia, aventi la seguente
proprietà: quando un corpo rigido ruota con
velocità angolare omega attorno ad un suo asse
principale d'inerzia il momento angolare del corpo è
parallelo al vettore omega, essendo entrambi orientati
lungo l'asse di rotazione. La costante di proporzionalità
è il momento d'inerzia associato a quell'asse. Nel caso
del bilanciere qualsiasi asse di rotazione perpendicolare
all'asta che collega le masse è un asse principale
d'inerzia. Ogni corpo ammette almeno tre assi principali
d'inerzia.
Equazione del moto per la rotazione attorno ad un asse
fisso
La derivata temporale del momento angolare è uguale
alla somma dei momenti delle forze esterne. Scelto l'asse
z coincidente con l'asse di rotazione fisso, l'equazione
del moto si traduce in una equazione per la derivata
del prodotto del momento d'inerzia per la velocità
angolare, analoga alla II legge di Newton. Se il momento
delle forze esterne è nullo il momento angolare si
conserva. Abbiamo descritto cosa succede nel caso di una
pattinatrice che ruota su se stessa allargando e stringendo
le braccia.
Pendolo fisico
Abbiamo scritto l'equazione del moto per un corpo rigido
appeso nel campo di gravità in un punto diverso dal
CM. Abbiamo visto che il corpo compie oscillazioni attorno
alla posizione di equilibrio, che coincide con la posizione
in cui il CM si trova sulla verticale passante per il
perno. Per piccole oscillazioni l'equazione del moto ha soluzioni
armoniche con periodo che dipende dal momento d'inerzia.
Il momento d'inerzia di un righello
Abbiamo eseguito il seguente esperimento. Abbiamo preso un
righello da 60 cm, provvisto di un foro in prossimità
di un estremo, e l'abbiamo fatto oscillare come un pendolo.
Abbiamo preso anche uno yo-yo, srotolato e fatto oscillare
come un pendolo. Abbiamo aggiustato la lunghezza della corda
dello yo-yo fino ad ottenere un'oscillazione avente lo
stesso periodo di quella del righello, e abbiamo misurato
la lunghezza della corda così ottenuta. Usando le
espressioni per il periodo di un pendolo semplice e di
un pendolo fisico, ed eguagliandole, abbiamo dedotto che
il momento d'inerzia del righello è, a meno degli
errori sperimentali, 1/3 del prodotto della massa del
righello per il quadrato della sua lunghezza. Abbiamo
verificato che questo risultato coincide con il valore
del momento d'inerzia ottenuto eseguendo il calcolo
esplicito a partire dalla definizione.
Esempi di momenti d'inerzia
Abbiamo calcolato il momento d'inerzia per vari corpi
rigidi: asta (rispetto ad un estremo e rispetto al CM),
anello, disco, cilindro e sfera.
Abbiamo sottolineato l'analogia tra il momento d'inerzia
e la massa, che esprimono l'inerzia di un corpo rispettivamente
per le rotazioni e le traslazioni.
Pendolo di torsione
Un filo sottoposto a torsione tende a ritornare nella sua
configurazione di equilibrio. Se al filo è appeso un
corpo rigido, la rotazione viene trasmessa al corpo stesso
tramite un momento di forze. Se il momento è proporzionale
all'angolo di torsione, allora si ha un "pendolo di torsione".
Energia dei pendoli
Abbiamo visto come si scrive l'energia meccanica di un
pendolo fisico, somma dell'energia cinetica e dell'energia
potenziale. L'equazione del moto del pendolo può
essere ottenuta imponendo la conservazione dell'energia.
Abbiamo anche definito l'energia potenziale di
un pendolo di torsione.
Rotolamento di un corpo rigido
Abbiamo considerato una sfera o un cilindro che scendono
rotolando lungo un piano inclinato. Abbiamo scritto le equazioni
per la traslazione del CM e la rotazione rispetto al CM. Abbiamo
aggiunto la condizione di puro rotolamento (accelerazione
del CM uguale al raggio volte l'accelerazione angolare di
rotazione). Combinando le tre equazioni si ottiene il valore
della forza d'attrito (volvente) e l'accelerazione, entrambi
dipendenti dal momento d'inerzia. Abbiamo visto che, rotolando
sullo stesso piano, una sfera ha un'accelerazione maggiore
rispetto ad un cilindro. Abbiamo visto come si può
interpretare questo effetto in termini di conservazione
dell'energia meccanica (l'attrito volvente non compie lavoro):
l'energia potenziale si trasforma in parte in energia cinetica
di traslazione e in parte in energia cinetica di rotazione.
Nel caso particolare in cui l'inclinazione è di 90
gradi (caduta verticale), la condizione di rotolamento puro
rappresenta il comportamento di uno yo-yo. Abbiamo calcolato
l'accelerazione di caduta dello yo-yo nel caso in cui la corda
si avvolga sulla parete esterna del disco, oppure su un
cilindro interno di raggio minore. Nel caso dello yo-yo, inoltre,
abbiamo discusso la non-conservazione della quantità
di moto e la conservazione del momento angolare nell'urto
a fine corsa.
Statica dei corpi rigidi
Un corpo rigido inizialmente in quiete si mantiene in quiete se
la risultante delle forze esterne è nulla e se la somma
dei momento delle forze esterne è nulla. Queste due
equazioni esprimono le condizione per la statica di una corpo
rigido generico.
Esercizio
Abbiamo studiato l'equilibrio di una trave orizzontale appoggiata
su due perni ai suoi estremi (e con un uomo sulla trave).
Esercizi
(2 ore nel pomeriggio, Faccioli) Esercizi sui corpi rigidi.
Giroscopi e trottole
Abbiamo visto cos'è un giroscopio. Abbiamo parlato di
precessione e di nutazione. Abbiamo calcolato la velocità
angolare di precessione nel caso di un giroscopio costituito da
un cilindro in rapida rotazione sul proprio asse e soggetto alla
forza di gravità. Abbiamo accennato al comportamento
di una trottola e alla precessione dell'asse terrestre.
Esercizio
Urto elastico di un proiettile di massa m contro un'asta di
massa M e lunghezza l, libera di ruotare attorno ad un asse
fisso passante per il centro.
Esercizio
Urto frontale elastico di due masse m1 e m2 su un piano
orizzontale liscio. Calcolo delle velocità finali
nell'ipotesi che una delle due sia inizialmente ferma.
Stesso calcolo nel sistema del centro di massa. Studio di
alcuni casi limite. Caso delle masse uguali. Caso di N
masse uguali che si urtano in sequenza (pendolo di Newton).
Esercizio
Biglia che cade da ferma da un'altezza h. Il rimbalzo sul
pavimento sia tale che ad ogni urto sia persa una frazione
f di energia cinetica (urto anelastico). Calcolo del
tempo necessario affinché la biglia si fermi.
Esercizio suggerito
Urto elastico di due masse uguali
su un piano orizzontale liscio, di cui una inizialmente
ferma. Dimostrare che le due masse escono dall'urto in
direzioni tra loro perpendicolari.
Altri esercizi suggeriti: Es. 6.4 a pag.201 e Es. 6.6 a pag.207 di Dalba-Fornasini.